Apple ha di recente aggiornato i suoi MacBook Pro, suo prodotto di punta nel settore notebook. Le principali novità risiedono nei processori Intel di ultima generazione, nelle schede video AMD che sostituiscono le Nvidia ed infine la connessione Intel ThunderBolt. La gamma è meno profonda perché vi è un modello da 15 pollici in meno per 5 definitivi (prima erano 6). Inoltre la presenza della scocca in alluminio, della tastiera retroilluminata di dimensioni standard e del grande trackpad, lo rendono davvero unico ed apprezzato in ambito aziendale, così come i suo vecchi modelli. Ma rispetto ai competitor che usano gli OS Windows, i MacBook Pro hanno 2 criticità:

  1. non dispongono del lettore di impronte digitali;
  2. non garantiscono una protezione aggiuntiva per l’hd, con un sistema che va a parcheggiare le testine in spiacevoli circostanze di cadute o di movimenti bruschi durante il funzionamento.

Chi però non reputa questi due fattori fondamentali troverà molto positivi questi computer, particolarmente indicati per i compiti d’ufficio: diciamo che i modelli da 13’’ si adeguano meglio in ambito aziendale, mentre quelli più grandi sembrano essere più adatti agli ambiti di grafica e di progettazione.

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