Sebbene la riduzione in questione possa arrivare anche al 70%, l’offerta di Apple rimane tra le più care in circolazione: sono diverse le società che hanno deciso di indirizzare le loro spese verso i servizi offerti da gruppi competior tra cui Google, Millennial Media o Greystripe, che con cifre decisamente più basse, consentono di raggiungere un maggior numero di utenti rispetto a iOS che però sotto certi aspetti ha i numeri dalla sua parte, con le 425 mila e passa applicazioni disponibili nell’App Store e i 15 miliardi di download raggiunti nel giugno del 2011.

Oltre al netto abbassamento dei prezzi, iAd necessita di importanti modifiche del servizio stesso, al fine di poter competere con i colossi di questo settore: sulla base di recenti analisi, tra tre anni l’advertising mobile crescerà al punto da generare volumi d’affari stimati attorno ai quasi 2,5 miliardi di dollari ed Apple non vorrà di sicuro fare passi indietro.

 

PARTE 1

 

 

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