Greenpeace alza il rating di Apple nella sua classifica delle aziende più verdi. Apple non è ancora al primo posto ma Greenpeace apprezza gli sforzi fatti fino ad ora e in particolare per quello che riguarda l’alimentazione per gli enormi data center che Apple ha costruito in giro per gli Stati Uniti. Questi Data Center, visto le enormi dimensioni e l’enorme potenza che hanno, hanno bisogno di una grande quantità di energia che in gran parte proviene da fonti rinnovabili ed è questo alla radice della ragione per cui Greenpeace ha deciso di alzare il rating di Apple da “F” a “D”.

Apple sta realizzando enormi infrastrutture per riuscire a procurarsi tutta l’energia di cui ha bisogno; in particolare stiamo parlando di campi di pannelli solari che serviranno per alimentare il Data Center del North Carolina. Tuttavia non basterà l’energia solare e il bio-gas, Apple dovrà acquistare energia e dovrebbe dimostrare il proprio interesse ad acquistarla da produttori di energia rinnovabile. Il bisogno di energia è in continua crescita, con iCloud principalmente ma anche Siri, l’assistente vocale per iPhone 4S e iPad, per poi finire con il nuovo assistente vocale che arriverà su Mac OS X Mountain Lion.

Nella classifica generale di Greenpeace Apple non è messa neanche tanto bene rispetto alla concorrenza. Sono tante le aziende che sono riuscite ad ottenere risultati uguali ad Apple se non migliori: Google, Yahoo, Facebook ecc.. Nell’immagine trovate tutte le valutazioni che ha dato Greenpeace.

Questo articolo ha un commento

  1. Francede23

    Greenpeace è una grande associazione ambientalista, e le sue azioni sono sempre meritevoli di grande attenzione… però sarebbe anche oppurtuno che apparisse nei titoli dei giornali anche quando viene apertamente contestata, come nel caso della campagna contro il carbone utilizzato per alimentare l’iCloud di Apple (https://www.creuzanews.com/?p=1459)… Greenpeace accusa Apple di alimentare la sua nuvola con le fonti sporche, ma la metodologia utilizzata per calcolare i consumi energetici di Cupertino non convince: non sarebbe il caso di dare spazio anche a questo dibattito, invece di fare apparire Greenpeace sempre e solo dalla parte del giusto?

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