Si potrebbe anche chiamare problema di sicurezza, ma per il momento non ci sono profili violati. L’unica conseguenza che si nota sono i “mi piace” falsi che vengono aggiunti ai profili all’insaputa degli utenti. Il problema per Facebook è questo: le pubblicità che ci sono sul sito pagano in base a mi piace, visite o click che ricevono; si capisce chiaramente che se ci sono “mi piace” falsi allora i valori sono sballati e l’azienda pubblicizzata si sente imbrogliata.

È il caso di Limited Run che dice che solo il 20% delle visite che ha avuto il sito sono reali, il restante è frutto appunto di software di terzi. Eppure per Facebook non dovrebbe essere così difficile scoprire gli account violati sotto il profilo dei “mi piace”. Basta incrociare i dati relativi all’utilizzo medio e l’utilizzo giornaliero per vedere se ci sono comportamenti anomali.

Questo verrebbe causato da software maligni che agiscono per conto di terzi; anche se Facebook ha messo diversi vincoli legati all’utilizzo del social network, come ad esempio l’obbligo di registrazione per accedervi, sembra che comunque le misure di sicurezza non siano sufficienti.

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