È interessante sapere cosa pensava di fare Steve Jobs con la rete WiFi. Adesso la nostra vita è condizionata dalla presenza del WiFi o meno, grazie al WiFi possiamo essere sempre connessi e sempre presenti anche all’estero dove, i costi poco permissivi, non ci permettono di utilizzare le connessioni dati degli operatori telefonici. Per Steve Jobs il WiFi rappresentava il futuro dell’accesso ad internet. Questo obbiettivo si poteva raggiungere anche aiutando i provider di connessioni dati per avere una diffusione più veloce e rapida.

La visione di Steve Jobs di aprire la connettività WiFi è stata manifestata durante il lancio del primo iPhone. Un network libero gratuito sarebbe dovuto nascere con la collaborazione di imprese e privati che insieme avrebbero diffuso la connessione con estranei. Ovviamente tutto questo sarebbe stato reso più sicuro provvedendo a due connessioni parallele. Una domestica per l’utilizzo in casa, per la condivisione dei file e una invece pubblica accessibile da chiunque.

In questo modo l’utente iPhone avrebbe potuto camminare in giro per il mondo collegandosi da un WiFi all’altro senza dover sopportare costi esterni. Il processo sarebbe stato esattamente come quello della connessione dati quando gli utenti si spostano da una antenna all’altra senza accorgersene.

Questa visione non è così lontana da quello che sta già provando a fare Apple. Le sue basi wireless Airport hanno la “rete ospiti” fin dal 2009. Altri provider WiFi incoraggiano gli utenti a fare “rete”. Ovviamente questo progetto ha dei limiti, rappresentati da problemi quali la sicurezza, la privacy, la violazione di informazioni sensibili e di dati personali.

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