Apple chiede agli utenti di raccogliere dati per fare statistiche e report per migliorare il funzionamento del suo sistema operativo. Apple raccoglie dati in maniera anonima per poter migliorare il funzionamento di iPhone, iPad e Mac. Differenti livelli di privacy permettono ad Apple di raccogliere dati senza compromettere la privacy di nessuno dei suoi utenti. Si tratta di una grossa quantità di dati che permette ad Apple di avere un ampio campione statistico.

Esistono 2 livelli differenti di privacy: uno centrale e uno locale. Apple ha deciso di utilizzare le impostazioni locali che significa che i dati sono raccolti in maniera random prima di essere spediti. Quando si inizializza un nuovo iPhone, Apple chiede esplicitamente ai suoi utenti se vogliono condividere le statistiche di analisi. Se un utente opta per non condividere nulla, Apple non raccoglie nessuna informazione. Per avere un’idea pratica basta andare in Impostazioni –> Privacy –> Analytics. Su macOS si possono controllare le impostazioni andando su Preferenze di Sistema –> Security & Privacy –> Privacy –> Analytics.

Raccogliere queste informazioni permette ad Apple di migliorare il suo software. I dati vengono memorizzati nella memoria del telefono utilizzando una tecnologia che si chiama Data Protection che è spiegata nella guida di iOS 11. Quando Apple ha raccolto un po’ di dati questi vengono spediti ai server centrali dove vengono processati. Non vengono ovviamente utilizzati i dati personali e la trasmissione dei dati è criptata.

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Un esempio dell’utilizzo di queste analisi è rappresentato dal grafico con le emoji più utilizzate dagli utenti. Così si scopre che la faccina più utilizzata è quella con le lacrime di gioia che sorride. Altri dati vengono utilizzati da Apple e il risultato delle ricerche viene talvolta pubblicato.

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