Le dimensioni della minaccia di questa possibile, chiamiamola tra virgolette infezione, avrebbero proporzioni piuttosto rilevanti. Motivo? Il pericolo in questione non si limiterebbe solo ed esclusivamente alla parte di tipo software, ma sconfinerebbe anche nell’area hardware.  Chi avesse intenzioni negative e fosse esperto come hacker, siccome potrebbe accedere senza problemi al controllore della batteria, potrebbe causare danni di proporzioni spropositare alla batteria e ad altri componenti hardware dei MacBook.

Un’evenienza che un esperto in materia di sicurezze informatica del calibro di Miller non si sente affatto di escludere in maniera aprioristica.

Anche se va detto che in verità le misure di sicurezza messe in atto dalla “Mela”, al fine di prevenire guasti e problematiche di funzionamento paiono essere alquanto sicure.

I MacBook bianchi in policarbonato da un lato ed i MacBook Pro ed Air sarebbero quelli più soggeti a rischio hack. Almeno per il momento non ci resta da fare altro che attendere i commenti di Miller nel corso della conferenza Black Hat. Siamo certi che per il mese di agosto se ne saprà di più.

 

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