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Nonostante l’emergenza sanitaria che continua a colpire il mondo intero, gli affari per Apple non stanno andando poi così male in questo 2020, anzi: proprio pochi giorni, il colosso californiano ha raggiunto la cifra record di 2 mila miliardi di capitalizzazione di mercato.

Un risultato possibile grazie agli ottimi numeri di iPhone 11, che nel primo trimestre si è confermato lo smartphone più venduto al mondo, ma non solo. Già perché anche i MacBook stanno facendo la loro parte, che sia grazie allo smart working?

Secondo l’ultimo rapporto di DigiTimes, le vendite di MacBook nel terzo trimestre del 2020 sono aumentate di un quinto rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo è dovuto probabilmente alla pressione dell’emergenza coronavirus, che ha accelerato e forzato il processo di digitalizzazione in tutto il mondo, contribuendo in maniera significativa a spingere le vendite dei Mac: soprattutto in Giappone e nella regione dell’Asia-Pacifico.

Come sempre, il quotidiano asiatico per le sue analisi fa riferimento a fonti interne al settore, in questo caso ha raccolto informazioni dalle società taiwanesi che producono diodi, che riferiscono la loro soddisfazione per la grande quantità di ordini degli ultimi mesi e anche per quelli futuri, a partire dal terzo trimestre.

E trapela anche una conferma riguardo ad iPhone 12: le spedizioni riguardano ancora la generazione attuale, e perciò sembra confermata ancora una volta l’ipotesi di un ritardo nel lancio dei nuovi iPhone, rispetto alle solite tempistiche di Apple.

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