Il sistema di tracciamento per la quale due colossi Google e Apple hanno unito le forze lascerà fuori due miliardi di persone.
A dare l’allarme alcuni analisti, secondo cui ad essere esclusi saranno soprattutto le persone meno abbienti e gli anziani nelle aree più povere del mondo, dove i dispositivi compatibili sono meno diffusi, e gli utenti cinesi com sistema operativo Android, che non hanno accesso allo store di app di Google.
Circa un quarto degli smartphone attivi sul pianeta non è dotato del tipo di chip Bluetooth a basso consumo necessario per il tracciamento. Agli smartphone con sistema operativo obsoleto, vanno aggiunti 1,5 miliardi di persone che usano i cellulari “vecchi”, privi di app e connessione.
“Nel complesso circa due miliardi di persone a livello globale non potranno beneficere di questa iniziativa“, ha spiegato Neil Shah, analista di Counterpoint Research, al Financial Times.
A livello geografico, secondo il ricercatore Ben Wood di Ccs Insight, la situazione varia da Paesi come il Regno Unito, in cui l’80% degli adulti possiede uno smartphone, all’India, dove “il 60-70% della popolazione potrebbe essere escluso”.
Da quanto è possibile apprende dall’ultimo rapporto della Gsma, l’associazione mondiale degli operatori mobili, a fine 2019 ad avere uno smartphone erano il 76% degli europei, l’83% dei nordamericani e il 72% dei cinesi. In altre zone del mondo i numeri calano di parecchio; in Asia Pacifico è il 64%, nell’Africa subsahariana il 45%.
Il nuovo sistema di tracciamento, inoltre, non funzionerà sui circa 600 milioni di smartphone Android in Cina, che non hanno accesso al negozio di app di Google, così come i nuovi smartphone di Huawei (Mate 30, P40) lanciati dopo il bando degli Stati Uniti e sprovvisti dei servizi del famoso motore di ricerca.
Google ha però annunciato che rilascerà una guida per permettere tutti gli utenti, di replicare il sistema di tracciamento anche sui dispositivi non supportati.